Solo, in un angolo della carrozza ferroviaria, il mio sguardo vagava dai campi violacei, da cui sorgeva evanescente la piramide dell'Etna, alle nuvole rosse che ne nascondevano la cima.
A Bruzzano vecchia, una donna attraversava la strada ondulando lentamente ma maestosamente le anche, quasi parodiasse il passo di una grande dama. Il mento eretto, gli occhi chiusi fissi innanzi a sé con una mano appoggiata al fianco aveva rialzato, con vezzo d’eleganza, la gonna, mentre l'altra era intenta a trattenere, legati a tante cordicelle, quattro cagnetti bastardi.
Sul busto infagottato in un corpetto marrone tintinnava, ad ogni passo falso, un enorme collana fatta con scatole di cera da scarpe infilate con uno spago.
Sulla capigliatura sporca che le tendeva ai due lati della fronte in masse arruffate, era ritorta una grossa treccia su cui luccicava un pettine di falsa tartaruga.
A piedi nudi passò silenziosa, ritmica visione di pietosa demenza, guardandomi solo un istante, senza muovere il viso, con la coda dell'occhio e scomparendo con le sue bestie dietro ai rumori.
- Passau a mattana - mormorò una vecchia che filava accovacciata sulla soglia di una casa.
- Chi è quella donna? - le chiesi sorpreso.
- Chi dicite, signurinu?
- Chi è quella donna che è passata ora? - Chidda?
- Abbassò la voce con aria di mistero - Chidda - e si toccò la fronte con la mano tremula - avi ‘u ci riveddu (cervello) bruciato.
- Povera criatura! ... Era di chiddi chi cantuno supra i teatri ... sapiti?... So mamma l’aviva mandata mi studia a Missina ... Eh! Figghiu beddu ... sti stori finisciunu sempri accusì. Idda si innamorau di un giovane ... fu prima du nostru terramotu ... e fici amuri cu iddu ... Avvistuvu a viriri quando veniva ccassupra comu ci cantavunu l’occhi da cuntintizza.
U parrucu chi sapeva ‘a vardava bruttu ... ma quandu unu è giovini, chi s’indavi a fari du parrucu? Ah! Gesummaria! ... dopo un annu ‘a soChiddu ‘a chiantau (la piantò) e idda riusciu paccia ... (divenne pazza)
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Una raccolta di impressioni di viaggi nel cuore dei Sud - dal 1916 al 1928 - da cui si capisce che Zanotti Bianco è stato un uomo straordinario, per cultura, sensibilità, spessore umano.Con questo libro Zanotti Bianco rivela anche la sua straordinaria capacità narrativa che si plasma agli eventi, fa parlare gli uomini con la loro lingua.
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