Episodios

  • Aspromonte (1927) da «Tra la perduta gente» di Umberto Zanotti Bianco
    Mar 18 2025
    Mezzanotte suonava da un lontano campanile di S. Stefano quando abbandonai, con Teodoro Brenson, la nostra colonia immersa nel sonno.
    Il mulattiere ci precedette a lungo, seguendo, tra i castagneti, scorciatoie invisibili e regolando il passo delle nostre cavalcature che rompevano il silenzio notturno con il tacchettìo dei loro ferri: ma allorquando, varcato il pianoro delle Gambarie, fummo ai piedi del Montalto, avviati i muli su per il più buio del bosco, s’attaccò silenziosamente alla coda di uno di essi.
    Sui campi erbosi, irreali nella luce di un’esile falce di luna, egli non s’era potuto trattenere dal lanciare, solitario, al cielo, un suo melanconico canto.

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    Una raccolta di impressioni di viaggi nel cuore dei Sud - dal 1916 al 1928 - da cui si capisce che Zanotti Bianco è stato un uomo straordinario, per cultura, sensibilità, spessore umano.Con questo libro Zanotti Bianco rivela anche la sua straordinaria capacità narrativa che si plasma agli eventi, fa parlare gli uomini con la loro lingua.
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    14 m
  • La preistoria del viaggio da «Viaggio in Italia» (1924) di Dietrich Bonhoeffer
    Mar 18 2025
    La prima menzione del viaggio nell’epistolario bonohefferiano compare il 5 febbraio 1924, in una lettera alla gemella Sabine.
    Dietrich è a Tubinga, bloccato da un incidente occorsogli mentre pattinava sul ghiaccio.
    I genitori, preoccupati per le sue condizioni, lo visitano in occasione del diciottesimo compleanno e, in tale contesto, Dietrich esprime il desiderio di studiare a Roma per un semestre.

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    Nella primavera del 1924, il giovane Dietrich Bonhoeffer, in compagnia del fratello Klaus, si recò in Italia, fermandosi in particolare nella capitale e in Sicilia. Possiamo così seguirne l'emozionante incontro con la Roma antica e, soprattutto, la scoperta del cattolicesimo romano.
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    4 m
  • Conclusione della «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone
    Mar 16 2025
    Libro VI

    Tali dunque sono le dimensioni e le caratteristiche dell’Italia.
    Dopo esserci soffermati su molte di cose vorremmo ora attirare l’attenzione sulle più importanti, grazie alle quali i Romani hanno raggiunto una così grande potenza.
    La prima è che l’Italia si può considerare quasi un’isola ben protetta intorno dai mari ad eccezione di poche parti che sono comunque anch’esse difese dai monti, difficilmente valicabili.
    La seconda è che le coste dell’Italia sono, in generale, sprovviste di porti, ma, quando ci sono, sono grandi e mirabili.
    La terza ragione, infine, è che l’Italia è soggetta a condizioni assai varie di clima e di temperatura, e questo fatto le comporta, in bene e in male, di avere anche una grande varietà di animali, di piante, e, in generale, di tutto ciò che serve ai bisogni della vita.

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    La Geografia di Strabone è il più importante trattato che l'antichità ci abbia lasciato in materia, ricco di curiosità e notizie di ogni tipo (geografiche, storiche, economiche) sui paesi che facevano parte dell'Impero Romano al tempo di Augusto. Tra i diciassette libri che compongono la sua opera, particolare rilievo hanno il V e il VI, dedicati all'Italia, in cui vengono passati in rassegna popoli e città con la loro vita economica e civile.
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    13 m
  • La costa adriatica fra Bari e il Piceno da «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone
    Mar 16 2025
    Libro VI

    Da Bari al fiume Aufidus (l’odierno Ofanto), su cui si trova il porto dei Canusiti, ci sono 400 stadi; per raggiungere il porto si risale il fiume di 90 stadi.
    Vicino c’è anche Salapia (l’odierna Salpi), porto della città di Argyrippa: non molto lontano dal mare, nella pianura, sorgono infatti due città, che furono un tempo le più grandi fra le Italioidi, come mostra il loro muro di cinta: Canusium ed Argyrippa, che però ora è piccola.

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    La Geografia di Strabone è il più importante trattato che l'antichità ci abbia lasciato in materia, ricco di curiosità e notizie di ogni tipo (geografiche, storiche, economiche) sui paesi che facevano parte dell'Impero Romano al tempo di Augusto. Tra i diciassette libri che compongono la sua opera, particolare rilievo hanno il V e il VI, dedicati all'Italia, in cui vengono passati in rassegna popoli e città con la loro vita economica e civile.
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    10 m
  • Profughi armeni (1925) da «Tra la perduta gente» di Umberto Zanotti Bianco
    Mar 15 2025
    Un baraccamento lungo il lato aperto d’un cortile di fabbrica: uno di quei baraccamenti che sono diventati il simbolo squallido di grandi sventure.
    In questi asili umani senza lari, tanti dolori ancora cocenti, tanti sogni che non vogliono morire, vengono intanati senza amore: e la sordida bruttezza di queste pareti e l’orizzonte in cui si perdono, al calar della notte, occhi pieni di fantasmi, di lacrime, di implorazioni accorate.
    Più di cento profughi armeni ammassati in questo “provvisorio” senza fine!Il loro protettore, il loro poeta Hrand Nazariantz, che mi accompagna, mi mostra nei piccoli vani nudi, i nudi assiri che servono loro da letti.
    Da sei mesi che sono qua, non un cuscino, non un materasso ancora: e lavorano dall’alba al tramonto!

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    Una raccolta di impressioni di viaggi nel cuore dei Sud - dal 1916 al 1928 - da cui si capisce che Zanotti Bianco è stato un uomo straordinario, per cultura, sensibilità, spessore umano.Con questo libro Zanotti Bianco rivela anche la sua straordinaria capacità narrativa che si plasma agli eventi, fa parlare gli uomini con la loro lingua.
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    46 m
  • La Iapigia da «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone
    Mar 13 2025
    Libro VI

    Avendo già descritto la regione dell’antica Italia fino a Metaponto, devo ora parlare delle regioni immediatamente vicine.
    Subito confinante con essa c’è la Iapigia: i Greci la chiamano anche Messapia, mentre la popolazione autoctona chiama terra dei Salentini la parte intorno a Capo Iapigio (l’odierno Capo di Santa Maria di Leuca), Calabria tutto il resto.
    Al di sopra di questi, procedendo verso settentrione, si trovano i popoli chiamati in greco Peucezi e Dauni.
    La popolazione del posto, invece, dà a tutto il territorio che viene dopo la Calabria il nome di Apulia.
    Una parte di questi popoli, e soprattutto i Peucezi, sono anche chiamati Pedicli.
    La Messapia forma una penisola, chiusa da un istmo che va da Brentesion (Brindisi) fino a Taranto.

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    La Geografia di Strabone è il più importante trattato che l'antichità ci abbia lasciato in materia, ricco di curiosità e notizie di ogni tipo (geografiche, storiche, economiche) sui paesi che facevano parte dell'Impero Romano al tempo di Augusto. Tra i diciassette libri che compongono la sua opera, particolare rilievo hanno il V e il VI, dedicati all'Italia, in cui vengono passati in rassegna popoli e città con la loro vita economica e civile.
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    27 m
  • Pazza per amore (1921-1924) da «Tra la perduta gente» di Umberto Zanotti Bianco
    Mar 13 2025
    Solo, in un angolo della carrozza ferroviaria, il mio sguardo vagava dai campi violacei, da cui sorgeva evanescente la piramide dell'Etna, alle nuvole rosse che ne nascondevano la cima.
    A Bruzzano vecchia, una donna attraversava la strada ondulando lentamente ma maestosamente le anche, quasi parodiasse il passo di una grande dama. Il mento eretto, gli occhi chiusi fissi innanzi a sé con una mano appoggiata al fianco aveva rialzato, con vezzo d’eleganza, la gonna, mentre l'altra era intenta a trattenere, legati a tante cordicelle, quattro cagnetti bastardi.
    Sul busto infagottato in un corpetto marrone tintinnava, ad ogni passo falso, un enorme collana fatta con scatole di cera da scarpe infilate con uno spago.
    Sulla capigliatura sporca che le tendeva ai due lati della fronte in masse arruffate, era ritorta una grossa treccia su cui luccicava un pettine di falsa tartaruga.
    A piedi nudi passò silenziosa, ritmica visione di pietosa demenza, guardandomi solo un istante, senza muovere il viso, con la coda dell'occhio e scomparendo con le sue bestie dietro ai rumori.
    - Passau a mattana - mormorò una vecchia che filava accovacciata sulla soglia di una casa.
    - Chi è quella donna? - le chiesi sorpreso.
    - Chi dicite, signurinu?
    - Chi è quella donna che è passata ora? - Chidda?
    - Abbassò la voce con aria di mistero - Chidda - e si toccò la fronte con la mano tremula - avi ‘u ci riveddu (cervello) bruciato.
    - Povera criatura! ... Era di chiddi chi cantuno supra i teatri ... sapiti?... So mamma l’aviva mandata mi studia a Missina ... Eh! Figghiu beddu ... sti stori finisciunu sempri accusì. Idda si innamorau di un giovane ... fu prima du nostru terramotu ... e fici amuri cu iddu ... Avvistuvu a viriri quando veniva ccassupra comu ci cantavunu l’occhi da cuntintizza.
    U parrucu chi sapeva ‘a vardava bruttu ... ma quandu unu è giovini, chi s’indavi a fari du parrucu? Ah! Gesummaria! ... dopo un annu ‘a soChiddu ‘a chiantau (la piantò) e idda riusciu paccia ... (divenne pazza)

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    1 h y 32 m
  • La Sicilia da «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone
    Mar 11 2025
    Libro VI

    La Sicilia ha una forma triangolare e per questo fu dapprima chiamata «Trinacria» e poi, modificando il nome per ragioni di eufonia, «Trinachia».
    Questa configurazione le è data da tre capi: il capo Peloro che con il promontorio di Caenys e quello di Colonna di Rhegion forma lo Stretto di Sicilia, il capo Pachino che, guardando verso oriente e battuto dal mar di Sicilia, è rivolto in direzione del Peloponneso e del braccio di mare che lo divide da Creta e, terzo, il capo Lilibeo, che si avvicina alla Libia ed è rivolto verso quest’ultima e verso il tramonto invernale.

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    La Geografia di Strabone è il più importante trattato che l'antichità ci abbia lasciato in materia, ricco di curiosità e notizie di ogni tipo (geografiche, storiche, economiche) sui paesi che facevano parte dell'Impero Romano al tempo di Augusto. Tra i diciassette libri che compongono la sua opera, particolare rilievo hanno il V e il VI, dedicati all'Italia, in cui vengono passati in rassegna popoli e città con la loro vita economica e civile.
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    51 m