• Il divario italiano
    Mar 29 2025

    Nonostante possa vantare molti di forza, il nostro Paese deve fare i conti con alcune persistenti fragilità che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza nazionale, la competitività, i livelli di benessere. Le guerre, gli squilibri geopolitici, la frammentazione dell’economia globale, le grandi transizioni in atto - digitale e ambientale - hanno infatti mutato profondamente lo scenario, amplificando gli effetti di alcune storiche debolezze del Paese. Se alcuni divari rispetto ad altre aree del mondo esigono misure europee, ancor più urgenti dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, altri vanno governati a livello nazionale con nuove politiche. Muove da queste premesse il libro scritto per Mondadori da Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella, dal titolo “Governare le fragilità, sicurezza nazionale, competitività”. Un libro frutto di un lungo lavoro di analisi che espone con chiarezza i nodi con cui il nostro Paese deve misurarsi, dalle politiche della difesa all’ammodernamento della macchina pubblica, dal fisco alla revisione della spesa pubblica, dall’energia alla sanità, all’istruzione e alla ricerca. Ne parliamo con uno dei due autori, Roberto Garofoli, presidente di sezione del Consiglio di Stato, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Draghi, nonché ex segretario generale a palazzo Chigi e capo di gabinetto nei ministeri dell’Economia e della Funzione pubblica.

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  • 2025, la questione tedesca
    Mar 22 2025

    La Germania, il paese che dalla fine della Guerra fredda è stato il simbolo di un’Europa finalmente in pace, si trova alle prese con una «tempesta perfetta». La Germania riunificata è d’improvviso più vulnerabile e il continente fa i conti con un Paese che sta perdendo la sua capacità di imprimere una direzione all’Europa. Un tempo locomotiva d’Europa, la Germania da due anni è in recessione e ora si avvia a una svolta con il nuovo governo che il prossimo cancelliere Friedrich Merz si appresta a formare, sotto la spinta dell’emergenza imposta sul versante della sicurezza dall’offensiva di Donald Trump sul fronte della guerra in Ucraina, con l’Europa che vara un maxi piano di riarmo da 800 miliardi di euro, e la Germania si appresta ad allentare il vincolo costituzionale sul debito. Di Germania e dell’insorgere di quella che potremmo definire una “questione tedesca”, parliamo prendendo spunto da un libro pubblicato da Paesi edizioni dal titolo “Achtung, Germania in panne, che ne sarà del modello tedesco”, collana diretta da Frediano Finucci. L’autore è Alexander Privitera, senior non resident fellow presso l’American German Institut della John Hopkins University di Washington e senior fellow presso ISEA centro studi.

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  • La catena di smontaggio
    Mar 15 2025

    E' pari a 2,1 miliardi di tonnellate la quantità di materiali che ogni anno finiscono in discarica, senza essere riciclati se non in minima parte, mentre 100 miliardi di tonnellate è la domanda di materiali che ogni anno miliardi di persone genereranno. Nel mondo che verrà la catena di montaggio non basterà più: servirà anche una catena di smontaggio. Una vera e propria rivoluzione industriale che sta avvenendo sotto i nostri occhi, fatta di nuove imprese, nuove tecnologie e nuovi processi produttivi. Temi di grande rilevanza, cui non viene posta sufficiente attenzione, che affrontiamo prendendo spunto da un libro pubblicato da Egea dal titolo “La catena di smontaggio, la rivoluzione dell’economia dei materiali”, con prefazione di Massimo Sideri e postfazione di Luigi Ruggerone. L’autore è Davide Reina economista d’impresa, Associate Professor of Practice in SDA Bocconi School of Management, e Managing Partner di una società di consulenza strategica.

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  • Il pensiero economico italiano dal dopoguerra a oggi
    Mar 8 2025

    Il pensiero economico italiano affonda le sue radici nel Medioevo. Assume rilevanza nel Rinascimento e nell’Illuminismo. Si afferma nel primo cinquantennio dell’Italia unificata con personalità quali Ferrara, Pantaleoni, Pareto, Barone, De Viti de Marco, Einaudi, Ricci. Nelle due guerre e nella parentesi fascista tale tradizione si appanna. L’apertura dialettica dischiusa dall’Italia democratica, repubblicana, dopo il 1946 e il ristabilirsi delle relazioni culturali con l’estero favoriscono un recupero degli studi di economia. E proprio al pensiero economico che si è sviluppato in Italia dal secondo dopoguerra in poi è dedicato il volume appena pubblicato da Treccani in occasione del centenario della sua nascita. Era infatti il 18 febbraio del 1925 quando venne costituito a Roma ufficialmente l’Istituto Giovanni Treccani per l’Enciclopedia italiana che nel 1933 avrebbe poi assunto la denominazione di Istituto per l’Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani. Il volume, pubblicato a cura di Pierluigi Ciocca e Giangiacomo Nardozzi, si intitola appunto “Il pensiero economico nell’Italia Repubblicana”. Ne parliamo con Pierluigi Ciocca che in Banca d’Italia è stato economista in più settori del Servizio studi e responsabile della ricerca economica, nonché vice direttore generale.

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  • La crisi della globalizzazione
    Mar 1 2025

    Nel Cinquecento si verificarono quattro eventi rivoluzionari: la scoperta dell’America; l’invenzione della stampa; l’invasione musulmana ai confini d’Europa e il primo disordine finanziario globale. L’asse geopolitico dell’Europa si spostò dall’area mediterranea a quella atlantica. Oggi viviamo in un’epoca altrettanto traumatica a causa di quattro fenomeni paralleli: la «scoperta» dell’Asia e principalmente della Cina; l’affermazione della Rete che ci spinge verso una modernità artificiale; la guerra sul fronte orientale, dall’Ucraina al Medio Oriente, che è un unico attacco al nostro mondo occidentale. Mentre il rischio di un disordine finanziario internazionale è alle porte a causa dell’enorme massa di debito accumulata. Temi e riflessioni che affrontiamo in compagnia di Giulio Tremonti, presidente della Commissione Esteri della Camera, nonché ex ministro dell’Economia, autore di un libro appena pubblicato da Solferino, dal titolo “Guerra o pace”.

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  • Conoscere per deliberare
    Feb 22 2025

    In un articolo pubblicato su Avvenire lo scorso 26 gennaio 2025 Enrico Giovannini, professore ordinario di Statistica economica all’Università di Roma Tor Vergata, nonché ex presidente dell’Istat, ministro del Lavoro nel governo Letta e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili nel governo Draghi, ha sostenuto che negli Stati Uniti guidati da Donald Trump è in atto una profonda rivoluzione del concetto stesso di Stato. E nel nuovo mondo che si intende realizzare rischia di diventare sostanzialmente irrilevante anche la statistica “ufficiale”, che dovrebbe non solo consentire agli amministratori di individuare problemi e possibili soluzioni ma anche ai cittadini/elettori di valutare la qualità dell’azione politico-amministrativa in base ai dati prodotti secondo criteri di scientificità e autonomia. Del ruolo fondamentale delle statistiche economiche parliamo proprio con il professor Giovannini che ha scritto insieme a Roberto Monducci, un libro, giunto alla terza edizione, pubblicato dal Mulino, dal titolo “Le statistiche economiche, fonti, metodi e dati per comprendere il sistema economico”.

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  • Il monitoraggio dei nostri conti pubblici
    Feb 15 2025

    Per un paese, come il nostro, che deve far fronte a un debito pubblico che ormai viaggia verso i 3mila miliardi, e in rapporto al Pil si attesta nei dintorni del 135%, con la conseguente necessità di impegnare in spesa per interessi risorse pubbliche per circa 80 miliardi l’anno, l’accurata gestione della finanza pubblica è prioritaria. Anche alla luce dei vincoli che derivano dalla recente revisione in sede europea del Patto di stabilità e di crescita. Per questo è quanto mai utile che tutti sappiano quali enti e organismi pubblici sono preposti, nell’attuale ordinamento al controllo e al monitoraggio dei nostri conti pubblici. Oltre naturalmente alla Corte dei Conti, che è un organo di rilievo costituzionale, con funzioni di controllo e giurisdizionali, previsto dagli articoli 100 e 103 della Costituzione, un’importanza sempre crescente l’ha assunta l’Ufficio parlamentare di Bilancio. Ne parliamo con la Presidente Lilia Cavallari (nella foto), professoressa ordinaria di Economia politica all’Università Roma Tre.

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  • Italiane all'estero
    Feb 8 2025

    Sono circa 6 milioni gli italiani che vivono all’estero. Oltre 2,8 milioni, pari al 48,2% sono donne. Stando al rapporto annuale degli italiani nel mondo, la presenza femminile nell’emigrazione italiana è cresciuta in misura costante. Dal 2006 a oggi è praticamente raddoppiata. Certo, l’emigrazione femminile è un fenomeno che esiste da tempo, in particolare a partire dalla seconda guerra mondiale. Poi dal 2000 in poi ha assunto caratteristiche differenti. Ma quali sono le motivazioni che negli ultimi 25 anni hanno indotto così tante donne a emigrare? Spesso emerge un desiderio di emancipazione, di crescita personale e professionale. I lavoratori italiani all’estero contribuiscono al Pil per l’8%. Del fenomeno dell’immigrazione femminile parliamo questa sera, cari ascoltatori, traendo spunto da un libro pubblicato da Tau editrice in collaborazione con la Fondazione Migrantes, dal titolo “Sulle ali del cambiamento, narrazioni femminili dell’emigrazione italiana contemporanea”, scritto da Loredana Cornero, saggista ed esperta di media gender e di rappresentazione e rappresentanza femminile nei media, già segretaria generale della comunità radiotelevisiva italofona.

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