Ciao sono Alejandro Mazza e questo è The Hospitality Advocate il Podcast dove vi racconto ogni giorno notizie, tendenze e personaggi del mondo dell'ospitalità nel tempo di un caffè
Oggi vi accompagno in un viaggio alla scoperta di uno dei cocktail più raffinati e rinfrescanti della tradizione italiana: lo Sgroppino. Un drink che, pur essendo spesso considerato un semplice intermezzo tra i piatti, porta con sé una storia e una tradizione che meritano di essere raccontate. Lo Sgroppino affonda le sue radici nella cucina veneziana del XV secolo, un periodo di grande fermento per la Serenissima, crocevia di culture, commerci e innovazioni. Gli ingredienti chiave richiamano la delicatezza e l’eleganza della cucina aristocratica dell'epoca.
Si tratta di una bevanda che combina il sorbetto al limone con un tocco di vodka e una spruzzata di prosecco, creando una texture cremosa e al tempo stesso effervescente. Originariamente servito tra una portata e l’altra nei grandi banchetti veneziani, lo Sgroppino aveva una funzione precisa: quella di “sgroppare”, ovvero sciogliere il grasso e facilitare la digestione, preparando il palato per le portate successive. Questo lo rendeva perfetto durante i pasti abbondanti dei nobili veneziani.
Tuttavia, la vera peculiarità dello Sgroppino non risiede solo nei suoi ingredienti, ma anche nella sua preparazione. Mescolare con cura il sorbetto per ottenere una consistenza liscia e uniforme richiede abilità e precisione. Ogni ingrediente deve essere equilibrato: troppo vodka e il cocktail perde la sua leggerezza, troppo prosecco e diventa eccessivamente frizzante. È questa sottile alchimia che ha reso lo Sgroppino uno dei simboli dell’ospitalità veneziana. Nel corso dei secoli, lo Sgroppino ha mantenuto il suo fascino.
Oggi, non è raro trovarlo nei migliori ristoranti italiani come aperitivo, digestivo o dessert al bicchiere. Il suo gusto fresco e dissetante lo rende perfetto per le calde giornate estive, ma anche come elegante accompagnamento a cene raffinate. In un mondo sempre più dominato da cocktail complessi e innovativi, lo Sgroppino rimane un esempio di semplicità raffinata.
È una testimonianza di come pochi ingredienti, sapientemente combinati, possano creare un’esperienza gustativa indimenticabile. La sua storia, ricca di cultura e tradizione, ci insegna l’importanza dell’equilibrio e della maestria anche nelle cose apparentemente più semplici. Oggi mi piace gustarlo aggiungendo una parte di Italicus, con la sua nota sofisticata di Bergamotto di Calabra e Cedro di Sicilia.
Così, la prossima volta che ordinerete uno Sgroppino, ricordatevi di questa affasciante storia di cultura veneziana, che continua a vivere in ogni bicchiere.
The Hospitality Advocate per oggi si conclude qui, io vi aspetto domani e vi auguro una buona giornata.
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