• Nel Trump 2.0 i petrolieri mettono le mani su politiche energetiche e parchi pubblici.

  • Nov 19 2024
  • Length: 6 mins
  • Podcast

Nel Trump 2.0 i petrolieri mettono le mani su politiche energetiche e parchi pubblici.

  • Summary

  • Nel Trump 2.0 i petrolieri mettono le mani su politiche energetiche e parchi pubblici.Con l’arrivo delle nuove nomine, il prossimo governo Trump inizia a prendere forma, preannunciando gli obiettivi del prossimo quadriennio statunitense. L’ultima grande investitura è stata quella del dirigente petrolifero Chris Wright a segretario per l’Energia e membro del neoistituito Consiglio Nazionale per l’Energia, che dovrebbe gestire i parchi energetici del Paese. La nomina di Wright segue quella di Doug Burgum, politico vicino ai petrolieri statunitensi, allo stesso Consiglio per l’Energia e quella di Lee Zeldin, particolarmente critico verso le politiche di contrasto all’emergenza climatica, all’Agenzia per la protezione ambientale. Guidato dal fido Harold Hamm, uno dei pionieri della devastante pratica del fracking, la trivellazione tramite frattura delle rocce con getti di acqua e sostanze chimiche, complice di gravi contaminazioni ambientali e di rischi sismici. Trump sta gettando le basi per le prossime politiche ambientali, climatiche ed energetiche degli Stati Uniti, dandone l’intero impianto amministrativo in mano ai giganti del fossile.La nomina di Chris Wright è stata annunciata sabato 16 novembre e completa la triade di alcune delle maggiori figure che gestiranno le politiche ambientali ed energetiche del Paese. Fondatore di Liberty Energy, una società di servizi per i giacimenti petroliferi, Wright è nuovo nella scena politica statunitense, ma è anch’esso noto per le sue posizioni particolarmente vicine alle pratiche del fracking (o fratturazione idraulica) e per esprimere posizioni che negano l’esistenza di una crisi climatica. Un anno fa aveva pubblicato un video in cui sosteneva che «non esiste una crisi climatica e non siamo nemmeno nel mezzo di una transizione energetica», una posizione che cela un evidente conflitto d’interessi. Il suo compito sarà quello di incentivare gli investimenti attraverso tagli alla burocrazia. Wright guiderà il dipartimento dell’Energia e affiancherà Doug Burgum al neonato Consiglio Nazionale per l’Energia.Burgum è un noto imprenditore Governatore del Dakota del Nord. Nel corso delle primarie repubblicane, ha sospeso la sua candidatura presidenziale per appoggiare Trump, sviluppando un forte rapporto personale e politico con il presidente eletto. Dopo che Trump ha chiesto ai dirigenti dell’industria petrolifera di finanziare la sua campagna, Burgum ha gestito i dialoghi con i donatori a capo delle multinazionali del petrolio, e ha contribuito a guidare lo sviluppo della politica energetica della campagna del tycoon. Da quanto comunica Trump, il nuovo Consiglio Nazionale per l’Energia dovrebbe gestire l’intero parco energetico del Paese, amministrando «autorizzazione, produzione, generazione, distribuzione, regolamentazione, e trasporto di tutte le forme di energia del Paese», ed esercitando «tagli alla burocrazia e incentivando gli investimenti privati». Secondo il Washington Post, tale ufficio supervisionerà circa 500 milioni di acri di territorio federale (circa un quarto dell’intero territorio statunitense) e più di un miliardo di acri offshore.Altra figura di spicco nella prossima agenda energetica e ambientale statunitense è quella di Lee Zeldin, che sarà a capo dell’Agenzia per la protezione ambientale. Zeldin è un politico repubblicano di stampo conservatore che si è sempre battuto contro le limitazioni all’impiego di fonti fossili. Nel 2019 ha votato contro l’estensione della moratoria sulle trivellazioni offshore sulla costa del Golfo della Florida, e si è opposto al disegno di legge che avrebbe protetto il rifugio nazionale dell’Artico da nuove locazioni di petrolio e gas. Zeldin è sempre stato vicino a Trump, sostenendolo nelle varie cause che lo hanno visto coinvolto negli ultimi anni; tra l’essere una figura di fiducia e uno strenuo oppositore delle politiche anti-petrolio, egli rappresenta la guida perfetta del gabinetto dedicato all’ambiente. Nel comunicato di Trump si legge che Zeldin avrà il ruolo di tagliare le regolamentazioni sulle imprese energetiche del Paese, «mantenendo i più alti standard ambientali».A guidare le scelte del tycoon, tra cui la nomina di Wright, in materia di politica energetica è stato uno dei suoi più fidati consiglieri: il magnate del petrolio Harold Hamm, uno dei pionieri del fracking. La fratturazione idraulica è un’attività estrattiva, promossa dagli Stati Uniti fin dai primi anni 2000, finalizzata a ricavare petrolio e gas di scisto da rocce argillose nel sottosuolo. La tecnica consiste in una prima perforazione finalizzata a raggiungere i giacimenti nei quali, successivamente, si inietta ad alta pressione una miscela di acqua, sabbia e prodotti chimici di sintesi allo scopo di facilitare la fuoriuscita degli idrocarburi. Ad oggi, le criticità legate a questa pratica, oltre all’appurato aumentato rischio sismico, sono diverse, e vanno dall...
    Show more Show less
activate_Holiday_promo_in_buybox_DT_T2

What listeners say about Nel Trump 2.0 i petrolieri mettono le mani su politiche energetiche e parchi pubblici.

Average customer ratings

Reviews - Please select the tabs below to change the source of reviews.