L'additive manufacturing sta emergendo come una tecnologia chiave in grado di rivoluzionare numerosi settori industriali, dalla nautica all'aerospazio. Abbiamo incontrato al Salone Nautico di Genova Andrea Biraghi, Business Unit Director Additive and Composite del gruppo Camozzi, che ci ha raccontato le potenzialità e le applicazioni di questa innovativa tecnica produttiva.
L'additive manufacturing, comunemente noto come stampa 3D, consente la realizzazione di componenti complessi su larga scala utilizzando materiali termoplastici e metallici. Camozzi si distingue per la capacità di produrre oggetti di grandi dimensioni, con stampanti in grado di lavorare il metallo fino a 17x5x4 metri e i polimeri fino a 12x4x3 metri. Questa tecnologia trova applicazione in settori dove la personalizzazione, la riduzione dei costi e tempi di produzione, e la creazione di geometrie complesse sono cruciali.
Tra i settori trainanti, Andrea Biraghi cita l'aerospaziale, dove la necessità di componenti leggeri e ad alte prestazioni è primaria. L'automotive, specialmente nel racing, beneficia della prototipazione rapida e della produzione di parti personalizzate. Nel campo medico, l'additive manufacturing permette la creazione di protesi su misura e modelli anatomici per la pianificazione chirurgica. Il settore della difesa sta esplorando la produzione on-site per superare le sfide logistiche in luoghi remoti.
Un esempio notevole dell'applicazione di questa tecnologia è il sistema di pulizia e manutenzione installato sul nuovo Ponte Renzo Piano di Genova, realizzato in collaborazione con l'Istituto Italiano di Tecnologia. Inoltre, Camozzi ha contribuito alla creazione di un modulo Space Habitat, una delle più grandi strutture monolitiche in polimero realizzate in 3D, pensata per simulare la vita nello spazio.
Guardando al futuro, Biraghi prevede una crescita significativa nel settore navale e marittimo, dove l'additive manufacturing potrebbe rivoluzionare i metodi costruttivi tradizionali e soddisfare la crescente domanda di personalizzazione da parte degli armatori.
La digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. L'integrazione tra additive manufacturing e tecnologie digitali sta trasformando la catena di approvvigionamento, consentendo la produzione delocalizzata basata sulla trasmissione di file digitali anziché sulla spedizione di componenti fisici. Questo approccio promette di ridurre gli stock e ottimizzare la logistica.
Da non sottovalutare infine l'importanza della sostenibilità nell'additive manufacturing. La tecnologia, intrinsecamente a basso spreco, combinata con la digitalizzazione, permette un controllo completo del ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione al riciclo, contribuendo a ridurre l'impatto ambientale e ottimizzare l'uso delle risorse.
Buon ascolto!