Percorrendo la Via del Guerriero

By: Carlo Caprino
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  • Pensieri, riflessioni, citazioni, commenti ed aneddoti ispirati alla antica sapienza orientale ed occidentale per affrontare al meglio le sfide quotidiane.
    Copyright Caprino Carlo
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Episodes
  • L'insegnamento dei cavalieri templari
    Mar 19 2025
    Il primo dei grandi ordini cavallereschi fondati in funzione delle crociate, e sostanzialmente l'unico giunto sino ai giorni nostri conservando le sue prerogative è quello degli ospitalieri di San Giovanni, più noto oggi come “Sovrano Militare Ordine di Malta”.

    Come i mantelli dei Templari erano bianchi quelli degli Ospitalieri sono neri; diverso il colore ma uguale l'effetto: gli arabi, dopo averne conosciuto il valore in battaglia, chiameranno gli uni “diavoli bianchi” e gli altri “uomini neri”.

    La fama dei cavalieri crociati assume proporzioni leggendarie, tanto che anche il Saladino, avversario generoso e leale che solitamente graziava i cristiani catturati sul campo, non esitava a dare la morte a Templari e Ospitalieri, come ad esempio avvenne nel 1187 dopo la disastrosa sconfitta di Hattin, quando oltre duecento cavalieri furono atrocemente trucidati.

    Tanti sono gli episodi in cui il valore dei cavalieri ebbe modo di esprimersi e, come detto, non è scopo di queste righe una rigorosa analisi storica, ci basta allora ricordare qualche esempio per tutti, a partire dalla disperata resistenza di Acri, dove poche centinaia di Ospitalieri, Templari e Teutonici fecero fronte per oltre un mese a centosessantamila saraceni per consentire anche all'ultimo civile cristiano di mettersi in salvo abbandonando la città. Nessuno dei difensori di Acri cadde in mano nemica: feriti, stremati e ridotti a poche decine si rifugiarono per l'ultima, disperata resistenza su un unica torre che, sotto l'assalto degli attaccanti, crollò seppellendo mori e cristiani.

    Passarono gli anni e l'Ordine rinacque a Rodi, dove viene scritta col sangue un'altra pagina di storia: nel 1522 Solimano II attacca l'isola con settecento navi e duecentomila uomini preceduti da minatori e genieri. La difesa dell'isola è affidata a trecento cavalieri ed a qualche migliaio di civili e dura sei mesi finché la popolazione dell'isola, stremata, implora il gran Maestro Villiers de l'Isle-Adam di chiedere la pace, concessa dal sultano arabo insieme all'onore delle armi di fronte al valore dimostrato.

    La macchina da guerra costituita dagli appartenenti all’ordine cavalleresco era temprata con una disciplina disumana e con una spietata fermezza. Prova ne è, ad esempio, il seguente passaggio tratto dalla cerimonia di investitura di un nuovo cavaliere, a cui l’officiante - dopo che il Capitolo aveva verificato ed approvato la intenzione del postulante - si rivolgeva chiedendo:

    Fratello, voi chiedete molto, poiché del nostro amato Ordine, come di una quercia non vedete che la parte esterna, la corteccia. La corteccia che voi riuscite a vedere sono i nostri cavalli, le nostre armature, i nostri mantelli e i nostri pasti, e perciò credete che tutto ciò sia bello e che starete bene. Ma voi non immaginate nemmeno sotto la corteccia di quest'albero quali durissime regole vigono all'interno del nostro amato Ordine, voi che siete un signore dovrete far da servo agli altri, perché d'ora in avanti non potrete più fare i vostri comodi: se vorrete dormire sarete svegliato, se vorrete mangiare vi dovrete alzare e sarete comandato altrove, se vorrete essere sveglio vi si comanderà di dormire, se volete digiunare vi sarà comandato di mangiare, se vorrete andare in terra di Acri vi si manderà ad Antiochia, se vorrete rientrare a Sion sarete inviato in Francia o in Inghilterra, se vorrete andare da una parte vi si manderà da quella opposta e voi non potrete domandarne il perché, tutte le dure parole di rimprovero che avrete dovrete sopportarle in nome di Dio. Se così volete, alzatevi a fate un passo avanti.

    Nei cavalieri cristiani il singolo rinuncia alla sua individualità per abbracciare quelle del gruppo a cui decide di appartenere, situazione assai simile a quella dei samurai giapponesi che videro nella battaglia di nagashino la fine della loro storia e l’inizio della leggenda.
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    14 mins
  • Demetra e la Madonna, può la dea greca aver ispirato i Riti della Settimana Santa a Taranto?
    Feb 18 2025
    l mito della ricerca da parte di Demetra della figlia Persefone ed il ritorno di questa dall'aldilà potrebbe essere alla base della suggestiva processione che si svolge il Venerdì Santo nel capoluogo ionico. A supportare l'ipotesi, c'è prima di tutto la mancanza nei testi - tanto canonici che apocrifi - del racconto della ricerca di Gesù da parte della Madonna ed anche il fatto che questa processione rappresenta di fatto una celebrazione che non si svolge in nessun'altro luogo, facendo quindi pensare che la celebrazione cristiana abbia soppiantato un rito pagano pre-esistente a Taranto.

    Nell'ottica della rappresentazione della passione di Cristo, questa processione appare peraltro come una evidente incongruenza, perché il pellegrinaggio si svolge con una Madonna vestita a lutto prima ancora che Gesù venga crocifisso, per cui si può pensare che nella immagine della Addolorata si sia ripresa quella di una madre angosciata dal destino del figlio (o della figlia, come nel caso di Persefone) che lei sa già essere morto o, sempre come nel caso di Persefone, negli inferi.

    Il mito di sparizione - ricerca e rinascita rappresentato da Demetra e Persefone in analogia con il ciclo naturale della vegetazione rieccheggia quindi con quello di un Gesù che risorge dal sepolcro in cui era stato rinchiuso, affermando la vittoria della vita sulla morte, così come simboleggia il germoglio che spunta dalla terra che aveva accolto il seme che lo ha generato.
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    24 mins
  • Inno a Iside, una divinità dalla storia millenaria ma ancora attuale
    Feb 12 2025
    La figura di Iside è una delle più ricche, sfaccettate e suggestive nel numeroso pantheon che ci giunge dalle antiche civiltà orientali e ancora oggi non manca di fornire interessanti spunti di riflessione a chi voglia coglierne i suggerimenti che la sua storia ci dona.

    Iside è una delle principali divinità egizie appartenente alla religione dell'antico Egitto. Dea della vita, della guarigione, della fertilità e della magia, è una divinità in origine celeste, associata alla regalità per essere stata primariamente la personificazione del trono. Il suo culto si diffuse in seguito anche nel mondo greco-romano.

    Il culto di Iside terminò con l'ascesa del cristianesimo durante il quarto e quinto secolo d.C. Il suo culto potrebbe aver influenzato alcune credenze e pratiche cristiane, come la venerazione di Maria, confluendo in questo insieme a altri culti mediterranei delle dee madri. In seguito, Iside continuò ad apparire nella cultura occidentale, particolarmente all'interno dell'esoterismo e del paganesimo moderno, spesso come una personificazione della natura o dell'aspetto femminile della divinità.
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    18 mins

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