Per caso, le scoperte della chimica

By: Rizzoli Education
  • Summary

  • Le scoperte casuali non sono una semplice questione di fortuna: trovano sempre dall’altra parte una mente attenta e accorta che sa interpretare quel che ha di fronte e formulare una spiegazione e un utilizzo per questo fenomeno inatteso. Eva Munter di Chimica In Pillole ci porta in viaggio tra fortuna e sagacia attraverso le principali invenzioni casuali della storia.
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Episodes
  • La penicillina
    Nov 25 2024
    Scoprire un nuovo farmaco dopo aver dimenticato un esperimento durante le ferie, è accaduto a Fleming.

    Tornato dalle vacanze, Fleming notò che una piastra di Petri contenente batteri del genere Staphylococcus che stava studiando era stata contaminata da una muffa, Penicillium notatum e che intorno alla muffa i batteri erano tutti morti. Questa osservazione portò alla scoperta delle proprietà antibatteriche della penicillina, che rivoluzionò il trattamento delle infezioni e aprì la strada agli antibiotici moderni.
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  • Il nylon
    Nov 19 2024
    Alla Fiera Mondiale di New York del 1939, la DuPont, una delle aziende chimiche più importanti d’America, presentò un nuovo materiale sintetico che poteva sostituire la seta, molto costosa e difficile da reperire, specialmente durante i periodi di guerra: il nylon.

    La seta, derivata dalla bombice del gelso, veniva infatti utilizzata per le calze delle signore e gli abiti più pregiati, ma anche per i paracadute dei soldati e proveniva principalmente dal Giappone, con cui l’America era in guerra: era necessario trovare un sostituto sintetico per questo materiale.
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  • Il teflon
    Nov 11 2024
    Negli anni '30, in un laboratorio della DuPont a Jackson, New Jersey, il chimico americano Plunkett era impegnato in una serie di esperimenti sui refrigeranti fluorurati della famiglia dei Freon, cercando nuove soluzioni per migliorare le prestazioni dei refrigeranti utilizzati nei frigoriferi dell'epoca.

    Uno dei suoi esperimenti prevedeva l'uso di tetrafluoroetilene (TFE), un gas in cui gli atomi di idrogeno dell’etilene sono sostituiti da atomi di fluoro. Durante uno dei test, Plunkett trovò all'interno della bombola una massa solida, bianca e cerosa: il TFE aveva polimerizzato spontaneamente, trasformandosi in politetrafluoroetilene (PTFE). Subito decise di sfruttare le proprietà uniche del materiale in cucina.
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