Le indagini del commissario Prisco

In questa appassionante raccolta, alcune fra le più apprezzate indagini dell’avventuroso commissario Prisco. A capo del Commissariato "La Bella Napoli", nel paesino abruzzese di Rocca San Severo, il nostro si ritroverà persino catapultato in Sardegna… L’esuberante commissario Prisco, fra una passeggiata nei suoi amati Appennini e un godereccio flirt, è anche un detective di prima categoria.

“Quella mattina, le mani comodamente affondate nelle tasche dei jeans, saliva per una scalinatella insinuata tra piccole case bianche di pietra, abbagliata dal sole ma percorsa da una fresca brezza. L’andatura era tranquilla, contemplativa. A ogni passo il piede indugiava un po’, come per esser certo di aderire per bene a ogni piccola asperità dei gradini” ... Il commissario Prisco non può neanche godersi una meritata passeggiata, come quelle che ama fare ogni volta che ne ha il tempo, senza che si presenti l’ennesimo omicidio su cui indagare.

"Prisco sapeva di doversi muovere lentamente, di dover respirare piano, che persino il pensiero stesso del rumore avrebbe potuto metterlo nei guai..." Pubblicato nel 2005, "Indagine privata" rappresenta la terza indagine per l’avventuroso commissario Prisco, a capo del Commissariato "La Bella Napoli" del fittizio paesino appenninico di Rocca San Severo. Un anziano meccanico è scomparso di casa e viene ritrovato morto in un piccolo cimitero militare di montagna. Ben presto risulta che quello stesso cimitero, lungi dall’essere solo un luogo adibito ai defunti, è in realtà molto frequentato.

Un avvocato viene ucciso con due colpi di pistola alla testa e abbandonato nel gabinetto di una stazione di servizio. Chi era quell’uomo, e cosa mai avrà fatto, per meritarsi una fine così indecorosa? Queste le prime domande che si fa il commissario Prisco, impegnato ad indagare sul fattaccio fra diroccate strade di montagna. Ben presto, comunque, molti dei suoi dubbi saranno sciolti dalla certezza di trovarsi di fronte a una brutta storia di strozzinaggio.

"Il commissario sembrò non averla sentita. Immobile, con lo sguardo perso a rincorrere i riflessi di sole che attraverso la finestra le macchine dalla strada proiettavano sul soffitto, la mano che stringeva la lattina di birra, vuota, abbandonata sul piano della scrivania, rimase in silenzio per un tempo di cui non fu consapevole."