
Il conclave, tra diavolo e acqua santa
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Tra poco inizia il conclave che dovrà eleggere il successore di Francesco e che si svolgerà in quello che Donald Trump ha definito l’ufficio più bello del mondo, la cappella Sistina. Pur essendo effettivamente la più antica forma di elezione, il conclave ha una storia non proprio lineare: non è stato sempre così come lo conosciamo oggi. Ma, al di là di questo, la cosa più interessante è la curiosità, l’attenzione e la passione con cui un evento decisivo non solo per la Chiesa viene seguito a livello globale. Come dimostra anche il caso di Thomas Harris, lo scrittore di Fatherland che gli ha dedicato un libro omonimo da cui è stato tratto il film attualmente visibile su Sky, l’attrazione del conclave, dei suoi meccanismi, dei suoi riti e dei suoi misteri è enormee non solo per gli scrittori. E’ in larga parte motivata dagli ingredienti (il segreto, i misteri, le alleanze, le trame, ma anche le fumate, l’ago e il filo che cuciono insieme le schede passando attraverso la parola ‘eligo’, l’anello, l’età massima dei cardinali ecc) che hanno fatto dire a qualcuno (ovviamente laico e un po’ irriverente) che siamo di fronte ad una via di mezzo tra Il trono di spade e il Fantacalcio. Parliamo di tutti i significati e le suggestioni che un conclave ci rimanda con Alberto De Martini, docente ed esperto di comunicazione. Per inviare segnalazioni, suggerimenti o rilievi la mail è podcast@ansa.it.
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