
Fantozzi, capro espiatorio dell’italiano medio
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Su una cosa tutti concordano: Fantozzi non è una ‘cagata pazzesca’. L’immortale e liberatorio appellativo dato dal ragioniere più famoso d’Italia ad uno dei capolavori della storia del cinema (La corazzata Potemkin di Sergej Ejzenstejn), non si può applicare alla comicità innovativa e rivoluzionaria (a teatro e in tv oltre che al cinema) di un autore colto (ironia delle cose: amava i grandi classici russi della letteratura) e capace di essere lo scrittore italiano più venduto nel mondo dopo Dante Alighieri. Tra aneddoti e confronti, in occasione dei 50 anni del primo Fantozzi, uscito nel marzo 1975, ne parliamo con Mario Sesti, critico cinematografico e autore del documentario La voce di Fantozzi, che contiene l’ultima intervista di Paolo Villaggio prima della morte (luglio 2017).
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